Villa Savorelli nel Parco Regionale di Sutri

Villa Savorelli a Sutri (VT)

Agli inizi del XVI secolo la villa, nella sua originaria struttura di casa di campagna di modeste dimensioni, era proprietà della famiglia fiorentina Altoviti a  seguito di una donazione da parte di Papa Clemente VII.

Dopo un periodo di “abbandono” della proprietà sutrina a favore di altri interessi nella città di Roma, l’ultimo discendente degli Altoviti nomina, nel 1629, il marchese Giovanni Battista Muti Papazzurri erede universale; quest’ultimo inizia a intervenire, con nuovo vigore, sull’intero possedimento, effettuando un primo ingrandimento della proprietà, verso il cosiddetto “Castello di Carlo Magno” e verso l’anfiteatro e, successivamente, curando la riedificazione della Chiesa e l’ampliamento della villa con nuove aree di pertinenza.
Estinta la famiglia Muti – Papazzurri verso la metà del ‘700, i conti Savorelli di Forlì ne divengono gradualmente gli eredi e ne saranno i proprietari fino al 1944, ovvero fin quando la Villa non venne incendiata dalle truppe tedesche in ritirata, durante la II Guerra Mondiale.

Al termine del conflitto gli ultimi eredi Savorelli vendono tutta la proprietà alla famiglia romana Staderini, la quale provvede alla ricostruzione della villa distrutta. Tra i grandi personaggi del periodo, è da sottolineare la presenza del pittore Giorgio de Chirico, che cura il colore della facciata della villa.
Dal 7 ottobre 1987, a seguito del fallimento dell’ultimo proprietario, l’intero compendio immobiliare (Villa, Chiesa Madonna del Monte e terreni adiacenti) passa in proprietà al Comune di Sutri.
Villa Savorelli si presenta con dimensioni proporzionate e raffinate; la facciata principale, di una semplicità quasi austera, risulta divisa in due ordini da un’alta cornice marcapiano che contiene lo stemma di famiglia (Altoviti);  l’ordine superiore comprende la ripartizione simmetrica delle quattro aperture di ognuno dei due piani; l’ordine inferiore è rafforzato da una leggera scarpa e dalla grande cornice del portale.
Gli spazi interni, articolati su pianta pressoché quadrata in tre livelli abitabili più i locali seminterrato, sono attualmente adibiti a: p.t. svolgimento di convegni, seminari e manifestazioni varie; p.1 sede del Parco regionale dell’Antichissima città di Sutri; p.2  verrà adibito a struttura ricettiva per i pellegrini in transito sulla Via Francigena.

 

IL BOSCO SACRO

Villa Savorelli -Bosco Sacro

Villa Savorelli -Bosco Sacro

All’interno della proprietà di Villa Savorelli è presente un bosco secolare di elevata suggestione: il Bosco Sacro.

“Troverai più nei boschi che nei libri, gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà”. Così insegnava San Bernardo di Chiaravalle, il padre spirituale dei Cavalieri templari, una delle figure più luminose della Chiesa, riprendendo un pensiero già proprio del paganesimo. Nell’antichità si credeva,  infatti, che i boschi e le grandi foreste, che allora ricoprivano il pianeta, fossero popolati da dèi e numi, ninfe, fauni e satiri, tutte personificazioni simboliche dell’eterna capacità di rinnovamento della natura.
Il Parco dell’Antichissima Città di Sutri custodisce una lecceta secolare testimone centenaria di passaggi storici e di vicende legate alla varie famiglie che di qui sono passate, un pensatoio naturale che stimola la suggestione del viandante e lo avvicina alla spiritualità che caratterizza il luogo.

CHIESA DELLA MADONNA DEL MONTE

Villa Savorelli - Chiesa Madonna del Monte

Villa Savorelli – Chiesa Madonna del Monte

Di fronte all’edificio di Villa Savorelli si trova la Chiesa della Madonna del Monte. La sua datazione originaria risale, presumibilmente, all’inizio del XIII secolo mentre la struttura iniziale consisteva in una semplice aula con pianta a croce greca.

In origine di proprietà della famiglia Altoviti, insieme a tutti i beni ubicati sul colle “Sancti Iohannis” passò in eredità alla famiglia Muti Papazzuri nei primi anni del XVII secolo.

Nel 1725 il marchese Giovanni Battista Muti Papazzurri, con il preciso intento di valorizzare l’edificio sacro, vista anche l’imminenza dell’Anno Santo, incaricò l’arch. Sebastiano Cipriani di operare un rifacimento della chiesa esistente, che si concretizzò con l’apertura del vano absidale in cui viene collocato l’altare maggiore, per proferire alla struttura un maggior senso di prospettiva, la conseguente creazione delle due “cappelle” laterali mediante il posizionamento di colonne addossate alle pareti e con l’impostazione di una facciata importante, sviluppata in senso verticale, per mezzo di due torri campanarie, che rendesse la chiesa, situata sul punto più alto del colle, un edificio svettante ben visibile dalla città.

 Le opere di rifacimento della chiesa si conclusero con il decoro delle volte del soffitto, dell’altare maggiore, ad opera di Gaetano Sardi, il quale realizzò gli affreschi aventi come tema comune la “solitudine” della dimora e la  possibilità di ritirarsi in preghiera in totale quiete.

GIARDINO ALL’ITALIANA

Il “giardino all’italiana” nasce nel XV secolo e diversamente dall’“hortus conclusus”, di concezione medioevale, il giardino rinascimentale è un giardino “aperto” pensato come parte integrante ed estensione della casa.

Le caratteristiche principali del “giardino all’italiana” sono la geometria dei tracciati e delle aiuole, il grande uso di sempreverdi, le siepi potate in forme regolari e la presenza costante, e a volte massiccia, di statue e fontane.

Villa Savorelli vanta un tipico esempio di giardino all’italiana, esso conserva al suo interno dei veri e propri monumenti vegetali: siepi di alloro, si accostano a un disegno di siepi sempreverdi di bosso suddiviso in tre riquadri, due sul lato sud della villa (raffiguranti lo stemma dei Savorelli) e un terzo, più antico, fra la villa e la Chiesa della Madonna del Monte. E’ arricchito da un ingresso  costituito da due basamenti in tufo con sovrastanti elementi architettonici in peperino in cui è rappresentato lo stemma dei Muti Papazzurri. Al centro dei due parterre posti di fronte all’ingresso principale della Villa è inserita una fontana in peperino, realizzata dallo scultore Alfredo Biagini (amico del pittore Giorgio De Chirico) con vasca semicircolare e mostra decorata da una doppia voluta con mascherone centrale su cui poggia il motivo terminale a pigna.

Nella parte meridionale del giardino, si apre il lungo viale che porta alla balaustra a strapiombo sull’anfiteatro.

CASTELLO DI CARLO MAGNO

Edificio di notevole fascino a cui sono legate alcune delle leggende della tradizione locale, come quella che fa derivare il suo nome dal presunto soggiorno del sovrano franco in questi luoghi alla volta di Roma per l’incoronazione ad Imperatore.

La struttura muraria dell’immobile però, composta da blocchi di tufo di altezza costante, fornisce una datazione intorno al XIV secolo; tant’è che nel 1367, in un inventario di beni dell’Ospedale del Santo Spirito in Sassia, viene riportata la presenza sul mons Sancti Iohannis (Colle San Giovanni e, in seguito, Colle Savorelli) di un palatium comitis Anguillarie  identificabile con una delle strutture facenti parte del castrum della famiglia Anguillara.

Attualmente l’edificio è di proprietà della famiglia Staderini.

 Visita anche il Virtual Tour del Parco Regionale dell’Antichissima città di Sutri

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